Un miliardo di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione, più un’ulteriore disponibilità di 200 milioni. È quanto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani si dichiarò pronto a mettere sul tavolo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, in una lettera inviata nel 2023 al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
A rendere pubblico il documento, oggi, è l’attivista Ismaele La Verdera, che in una nota parla di “fondi trafugati ai siciliani” e invita alla massima diffusione della notizia. Il Fondo Sviluppo e Coesione è lo strumento finanziario destinato a colmare i divari territoriali, finanziare scuole, strade e infrastrutture locali. L’utilizzo di queste risorse per un’opera di competenza statale, sottolinea La Verdera, rappresenta “un atto che danneggia direttamente lo sviluppo dell’isola”.
La lettera di Schifani, rimasta a lungo sotto traccia, torna ora di stretta attualità dopo l’approvazione da parte del Cipess di nuovi finanziamenti per il ponte. Un passaggio che riapre la discussione non solo sull’opportunità dell’infrastruttura, ma anche sul metodo con cui viene finanziata.

“Questo documento – afferma La Verdera – inchioda il governo regionale alle proprie responsabilità. È la prova che si sottraggono risorse vitali alla Sicilia per piegarsi alla propaganda di Salvini, trattando la nostra terra come una colonia e non come una regione autonoma”.