La Corte dei conti non scioglie i dubbi sulla legittimità della delibera CIPESS che approva il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Con un atto formale, la magistratura contabile ha deciso di deferire la questione alla Sezione centrale, evidenziando che i “dubbi di legittimità emersi a seguito dell’esame del provvedimento” non possono considerarsi superati. Il termine ultimo per la definizione del procedimento resta fissato al 7 novembre 2025, ma la decisione segna una frenata pesante nel percorso amministrativo del progetto simbolo del governo.
Nel documento – visionato dall’AGI – si legge che “permangono dubbi” circa il rispetto dei principi di concorrenza di derivazione europea, soprattutto in relazione alle modifiche sostanziali intervenute rispetto al progetto originario. Le perplessità della Corte si estendono anche al nodo del finanziamento, passato da un modello misto pubblico-privato a un onere quasi interamente a carico dello Stato.
Un cambio di paradigma che, per i giudici contabili, impone una verifica approfondita sulla conformità della delibera al quadro normativo nazionale ed europeo. Da qui la decisione di rimettere tutto alla valutazione della sede collegiale, che si riunirà il 29 ottobre.
Nonostante la complessità del quadro, il fronte governativo prova a rassicurare. Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, ha dichiarato che “la decisione della Corte non comporta un allungamento dei tempi” e che “nei prossimi giorni verranno forniti tutti gli approfondimenti richiesti”. Una posizione ottimista, ma che stride con il tono prudente dell’atto contabile.
L’impressione è che il progetto del Ponte, già al centro di controversie ambientali, tecniche e giuridiche, entri ora in una fase di verifica istituzionale più ampia e meno scontata del previsto. La Corte dei conti, chiamata a valutare la congruità normativa e finanziaria dell’intervento, si trova a fare da arbitro tra la volontà politica di accelerare e l’obbligo costituzionale di garantire legalità e sostenibilità della spesa pubblica.
Il 29 ottobre sarà un passaggio chiave: da quella data si capirà se il Ponte potrà davvero procedere verso la registrazione definitiva, o se dovrà affrontare una nuova stagione di stop e ripensamenti. Nel frattempo, tra fiducia e cautela, restano sul tavolo le stesse domande di sempre: quanto costerà davvero il Ponte e a chi conviene davvero costruirlo?
















