Il Ponte sullo Stretto torna al centro dello scontro politico. A Villa San Giovanni, il segretario cittadino del Partito Democratico, Enzo Musolino, lancia un durissimo atto d’accusa nei confronti del ministro Matteo Salvini e delle destre calabresi, accusati di portare avanti un progetto che “non sta in piedi né sul piano giuridico né su quello economico”.
Secondo il Circolo PD, la Delibera CIPESS che dovrebbe rilanciare il progetto del Ponte è “gravemente viziata” e al momento sospesa. Lo confermerebbero sia le osservazioni della Commissione Europea, che ha inviato due lettere di critica, sia i rilievi della Corte dei Conti, che ha subordinato ogni valutazione definitiva all’acquisizione di chiarimenti essenziali.
Musolino elenca punto per punto le falle del provvedimento:
- Difetto generale di motivazione: la Delibera non spiega le ragioni di fondo e si limita a rimandare a link online della Stretto di Messina Spa.
- Inefficacia attuale: il testo resta sospeso perché dipendente da provvedimenti ancora da produrre.
- Dubbi ambientali: non è dimostrata la compatibilità tra la procedura IROPI e la valutazione di incidenza ambientale, che sul Ponte ha già dato esito negativo.
- Vuoti regolatori: manca la motivazione sull’esclusione dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e non risulta acquisito il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
- Prescrizioni inevase: ancora senza risposta le condizioni fissate dal Cipe nel 2003.
- Costi incerti e contraddittori: dai servizi di ingegneria alla sicurezza, fino alle opere compensative sui territori, il quadro economico appare disallineato e pieno di incongruenze.
- Appaltatore sotto contenzioso: non è verificata la permanenza dei requisiti in capo al contraente, lo stesso di vent’anni fa oggi in causa contro lo Stato.
“Il CIPESS – sottolinea Musolino – sembra aver deliberato riproducendo le stesse falle del Progetto Definitivo. In venti giorni dovrebbero risolvere problematiche che si trascinano da vent’anni, dai tempi di Berlusconi: un’operazione politica senza basi solide, che oggi viene rimessa in discussione e lascia attoniti i cittadini di Villa, Messina e Reggio”.
Il PD cittadino accusa Salvini di aver costruito un fragile castello burocratico destinato a crollare sotto i controlli: “La destra tenta di delegittimare Commissione Europea e Corte dei Conti, buttandola in caciara per nascondere un fallimento sotto gli occhi di tutti. È un pasticcio amministrativo, progettuale e giuridico che dovrebbe condurre alle dimissioni del Ministro”.
In conclusione, Musolino avverte: “Per ora, a destra, tutto viene derubricato a normale dialettica tra enti. Lo scaricabarile arriverà solo dopo le elezioni regionali. Ma i cittadini non possono essere presi in giro ancora una volta”.
















