Ponte sullo Stretto, cantieri tra Villa e Reggio: la SS18 diventa l’arteria dei camion

A rischio la viabilità tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria: depositi, stoccaggi e mezzi pesanti lungo l’unica strada di collegamento
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Villa San Giovanni – Reggio Calabria.
Mentre il progetto del Ponte sullo Stretto entra nella fase operativa, comincia a delinearsi la mappa delle aree di deposito e dei cantieri che interesseranno direttamente i territori di Villa San Giovanni e del comune limitrofo di Reggio Calabria. Parliamo complessivamente di decine di migliaia di metri quadrati destinati allo stoccaggio delle terre da scavo e dei materiali da costruzione.

Le aree individuate – tra Bolano, Spuntone e Concessa – saranno impiegate come punti nevralgici per il supporto alle gallerie, alle rampe di collegamento e alle opere accessorie. Prima di essere operative, verranno sottoposte a demolizioni, rimozioni di vegetazione, scotico del terreno e livellamenti, per poi ospitare recinzioni, piazzali e impianti temporanei di cantiere.

Il nodo viabilità: camion e betoniere sulla SS18

Il punto critico, però, non è solo la trasformazione di aree agricole o ferroviarie dismesse in zone di stoccaggio. Il vero problema riguarda la viabilità: l’accesso a molti di questi siti avverrà dalla SS18, la via Nazionale, che di fatto rappresenta l’unica arteria di collegamento tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria.

Una strada già oggi congestionata dal traffico pendolare e dai mezzi pesanti che percorrono la statale, e che nei prossimi anni dovrà sopportare anche il passaggio continuo di camion carichi di materiale da scavo e betoniere dirette ai cantieri. Le piste di cantiere previste – da via Nazionale Bolano a via Siclari Concessa, fino all’accesso RFI di via Garibaldini – si innestano tutte sulla stessa arteria principale, aumentando il rischio di rallentamenti e disagi quotidiani per i residenti.

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Depositi tra Villa e Reggio: superfici enormi e lavori invasivi

Le aree di stoccaggio hanno dimensioni importanti:

  • Bolano (Villa San Giovanni): 30.000 mq, destinati ad accogliere le terre estratte dalla TBM (fresa meccanica) per almeno due settimane di attività.
  • Reggio Calabria, Spuntone: 10.000 mq, ad uso deposito temporaneo dei materiali da scavo.
  • Concessa (Reggio Calabria): 10.000 mq, su aree oggi in parte occupate da RFI.
  • Altri siti, da 8.000 a 8.500 mq, sono distribuiti tra zone agricole e fasci ferroviari in dismissione.

Tutti questi siti avranno una sorte comune, prima l’allestimento con recinzioni e piazzali, poi l’utilizzo come aree di cantiere e infine, secondo i progetti, la “risistemazione” al termine dei lavori.

Preoccupazioni per traffico e impatto sul territorio

La prospettiva che nei prossimi anni la SS18 diventi un’autostrada di camion da e per i cantieri del Ponte desta non poche preoccupazioni. Non solo per l’impatto ambientale e la perdita di suolo agricolo, ma soprattutto per il rischio di blocco della mobilità quotidiana lungo la principale arteria urbana e intercomunale.

Il rischio è che, prima ancora di vedere sorgere le torri del Ponte, i cittadini di Villa San Giovanni e Reggio Calabria si trovino ostaggio dei cantieri: una viabilità strozzata, tempi di percorrenza raddoppiati e un territorio trasformato in retrobottega di lavori faraonici. Se la SS18 – già fragile e congestionata – diventerà il corridoio esclusivo dei mezzi di cantiere, la quotidianità di migliaia di persone sarà sacrificata sull’altare di un’opera che promette di unire due sponde, ma rischia di dividere chi ci vive ogni giorno.

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