Due lettere della Commissione Europea mettono in discussione il progetto del Ponte sullo Stretto, e da Villa San Giovanni arriva una presa di posizione netta contro il ministro Matteo Salvini.
Il Circolo PD “T. Giordano”, attraverso il segretario cittadino Enzo Musolino, ricorda come proprio da Villa – insieme a partiti e associazioni – siano partite segnalazioni a Bruxelles che hanno contribuito a evidenziare le criticità del progetto.
Secondo la Commissione, la valutazione di impatto ambientale sulle aree protette è negativa e le risposte fornite dal committente, Stretto di Messina Spa, vengono ritenute insufficienti. Non solo: l’appalto, definito “vecchio e superato”, presenta costi lievitati ed è privo di una nuova gara pubblica europea, in violazione delle normative comunitarie.
Il PD locale sottolinea inoltre che tre Procure della Repubblica hanno già acceso i riflettori sulla vicenda. A Reggio Calabria è stato presentato un esposto dal Partito Democratico in collaborazione con il Comitato “Titengostretto”.
“Ciucci ha fatto di tutto per anestetizzare la politica locale, cercando di bloccare le iniziative dei consigli comunali e portare dalla sua parte i sindaci del territorio – afferma Musolino –. Con Messina ci è riuscito in pieno”.
Per i dem villesi, in questa fase sarà fondamentale il ruolo delle autonomie locali e della rappresentanza politica della cittadinanza. Una battaglia che, sottolineano, non riguarda solo il Ponte ma anche i problemi quotidiani di Villa: la salute, la tutela dell’ambiente, la lotta all’inquinamento, il decoro e la vivibilità del territorio.
“Villa non merita di essere sventrata – prosegue Musolino –. Serve una presenza forte nelle istituzioni, fatta di donne e uomini di buona volontà, capaci di affrontare i temi reali attraverso la mobilitazione contro il Ponte”.
Il dibattito, inevitabilmente, si intreccia anche con la campagna elettorale delle prossime Regionali. Secondo il PD, le destre appaiono unite ma “indifferenti al destino di Villa”. “Sono presenti sul prato di Pontida – conclude Musolino – ma qui non ci mettono la faccia”.
















