VILLA SAN GIOVANNI – Una “firma calata dall’alto”, che segna “l’inizio di un incubo” per centinaia di famiglie tra Calabria e Sicilia. È duro il commento del comitato Ti tengo Stretto, che rappresenta cittadini contrari agli espropri previsti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. A parlare, dopo qualche ora del via libera del Cipess, è la portavoce Rossella Bulsei, che definisce il provvedimento “un editto”, un atto imposto senza ascolto né confronto.
“Con un semplice colpo di penna – afferma Bulsei – è stato reso possibile ciò che fino a ieri sembrava inattuabile. Il Cipess ha ignorato tutto: le diffide, i reclami, gli studi tecnici, i ricorsi legali, gli esposti alla magistratura. Ha ignorato persino la logica, la scienza, la geologia e l’economia. Questo via libera non tiene conto delle voci dei territori né della volontà dei cittadini coinvolti. È il trionfo del cemento sull’ambiente, un’opera imposta con la forza, senza distinzione tra progresso e devastazione”.
La portavoce del comitato anti-espropri sottolinea come l’intero iter sia stato “forzato attraverso decreti e scorciatoie normative”, senza mai aprire un dialogo reale con le comunità locali. “I decisori – continua – non hanno mai trovato il tempo, nonostante i compensi pubblici di cui godono, per incontrare chi dovrà rinunciare a case, terre e memorie. È una scelta grave, che infligge un danno insanabile a migliaia di persone”.
Bulsei ribadisce che la partita non è ancora conclusa: “Fino al pronunciamento della Corte dei conti, non si potrà parlare di avvio reale dei lavori, anche se la propaganda farà credere il contrario. Questo silenzio sulle vere emergenze del Sud grida vendetta”.
Infine, un monito chiaro: “Chi ha approvato questo scempio dovrà assumersene la responsabilità, non solo politica, ma anche morale e storica. Per i destinatari di esproprio, questa data resterà come l’inizio di un inferno. E nessuno, tra coloro che oggi applaudono, potrà in futuro vantarsi di aver contribuito a questa pagina buia”.