I progettisti del Ponte sullo Stretto intervengono direttamente nel dibattito pubblico per rispondere a dubbi, contestazioni e polemiche. In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Centro, Marco Lombardi, amministratore delegato di Proger – una delle società che hanno firmato la progettazione definitiva – difende la validità tecnica dell’infrastruttura e parla di “disinformazione” e “critiche prive di fondamento”.
“Il Ponte sullo Stretto rappresenta un’eccellenza assoluta dell’ingegneria italiana”, spiega Lombardi. “Non stiamo lavorando su un progetto obsoleto: negli ultimi anni è stato rivisto e aggiornato con tecnologie all’avanguardia grazie all’impegno di un team di specialisti di altissimo livello”. Il ceo ricorda che il modello strutturale, il cosiddetto Messina Type, “è già considerato un riferimento internazionale” e ha ispirato lo sviluppo di altri grandi ponti sospesi a livello mondiale.
Secondo Lombardi, le critiche più ricorrenti arrivano “quasi esclusivamente dall’Italia” e spesso provengono da profili non tecnici o da “professionisti che probabilmente avrebbero voluto guidare loro il progetto”. Il dirigente sottolinea inoltre come l’opera “non sia una questione politica: solo nel nostro Paese un’infrastruttura strategica diventa terreno di scontro ideologico”.
Sicurezza sismica e resistenza al vento
Tra i temi più discussi, quello del rischio sismico. Lombardi smentisce categoricamente l’idea che la struttura poggi su una faglia attiva: “La zona di Cannitello è un antico terrazzamento marino e non ha alcun carattere sismogenetico. Anche nel terremoto del 1908 non si attivò”. Proger assicura che il ponte è stato progettato per resistere non solo a un evento paragonabile a quello del 1908, ma anche a sei dei terremoti più distruttivi documentati nella storia moderna.
Capitolo vento: la struttura è dimensionata per reggere raffiche fino a 270 km/h, con test in galleria del vento condotti fino a 290 km/h senza evidenziare problemi di stabilità. “La velocità massima registrata nell’area dello Stretto non ha mai superato i 144 km/h”, precisa il ceo.
Tutela dell’ambiente e compensazioni ecologiche
Un passaggio importante riguarda l’impatto ambientale, spesso al centro delle contestazioni. Lombardi definisce “ingiustificati” alcuni rilievi della Corte dei conti e ribadisce che la sostenibilità è stata “la bussola dell’intero processo progettuale”. Proger e gli altri soggetti coinvolti dichiarano di aver risposto a 239 osservazioni della Commissione VIA e degli enti territoriali, ottenendo l’approvazione della Commissione.
Il progetto prevede azioni preventive su habitat, fauna marina, aree costiere, rotte migratorie e fondali. Tra gli interventi: trapianto e ripristino di praterie di posidonia, nuove aree protette per la biodiversità e riutilizzo controllato del materiale di scavo solo per interventi di ripascimento costiero. “La campata unica – aggiunge Lombardi – elimina qualsiasi interferenza con i fondali, migliorando ulteriormente l’impatto ambientale”.
Costi e benefici economici
Il ceo chiarisce anche l’aumento dei costi dell’opera: “Non esistono varianti in corso d’opera. L’aggiornamento economico è dovuto esclusivamente al riallineamento dei prezzi delle materie prime. Non c’è alcuna ragione per indire una nuova gara”. Il costo complessivo è attualmente stimato in 14 miliardi di euro.
Richiamato anche lo studio della Bocconi, che quantifica in oltre 8 miliardi il valore del risparmio di tempo (15 minuti rispetto alle attuali due ore) e in 5,2 miliardi il contributo alla riduzione delle emissioni. La Regione Siciliana stima inoltre circa 6,5 miliardi di costi annui legati all’insularità, che il ponte contribuirebbe a ridurre.
Non una “cattedrale nel deserto”
Lombardi respinge la narrativa del ponte isolato rispetto alla rete infrastrutturale. “Sono già in corso interventi per oltre 10,5 miliardi sulla rete ferroviaria, più 3,6 miliardi sulla Salerno–Reggio Calabria, 2 miliardi sulla Catania–Messina e quasi 5 sulla Palermo–Catania. Il Ponte si inserisce in un sistema che sta crescendo rapidamente”.
Proger – società abruzzese nata nel 1951 e oggi attiva in 14 Paesi – ha sviluppato il progetto insieme a Cowi e Rocksoil, con il supporto di alcune delle migliori realtà di ingegneria e del mondo accademico italiano.

















