Dopo Reggio Calabria, ora è Lamezia Terme a ritrovarsi nel mirino di una nuova ondata di intimidazioni. Una scia di violenza che continua a colpire attività commerciali e imprenditoriali, bersagli scelte da chi ha deciso di vivere sulle spalle degli altri, tentando di soffocare chi lavora per creare sviluppo e futuro nei territori calabresi.
Negli ultimi mesi, nella città della Piana si sono registrati sei atti intimidatori, un’escalation che preoccupa cittadini, istituzioni e associazioni. Alcune delle attività colpite avevano già subito in passato pressioni e danneggiamenti legati alla morsa del racket. Un segnale allarmante che punta a riaffermare una presenza criminale che cerca di riorganizzarsi e mostrare forza.
Tuttavia, Lamezia Terme non è disposta a tornare indietro. La città ha conosciuto anni bui, ma ha anche dimostrato di saper reagire e costruire un modello di antimafia sociale e partecipata riconosciuto a livello nazionale. Un esempio concreto è la Comunità Progetto Sud, che utilizza beni confiscati alla ’ndrangheta trasformandoli in servizi sociali per le persone più fragili. Da questa stessa spinta è nato anche Trame Festival, il più importante festival letterario italiano dedicato ai temi delle mafie e della legalità.
Il ricordo va anche alla straordinaria mobilitazione del 2006, quando quasi tutti i commercianti lametini parteciparono a una serrata contro il pizzo, culminata in un corteo nei luoghi colpiti dalle intimidazioni. Una reazione civile che ebbe un impatto enorme e che fu sostenuta dall’Associazione Antiracket lametina, tuttora attiva con uno sportello dedicato a chi subisce estorsioni e usura.
Lamezia è anche la città degli imprenditori che hanno scelto la strada della denuncia, come Rocco Mangiardi, simbolo di coraggio civile. Le loro storie testimoniano che denunciare può cambiare il destino non solo del singolo, ma dell’intera comunità. Il coraggio, quando è condiviso, può spezzare il silenzio e generare un effetto domino tra chi ancora vive nella paura e in condizioni di libertà limitata.
Oggi, di fronte alle nuove intimidazioni, Lamezia Terme dimostra ancora una volta di avere dentro di sé gli anticorpi necessari. Una città ferita, sì, ma determinata a reagire insieme: cittadini, associazioni, istituzioni, forze dell’ordine. Confidando, come sottolinea Libera Calabria, nel lavoro degli inquirenti, che sapranno fare luce su questi episodi restituendo serenità a chi ogni giorno porta avanti il proprio diritto di lavorare e fare impresa nella legalità.
Segreteria regionale Libera Calabria

















