Cannitello, marciapiedi nuovi ma senza scarichi: acqua alta

Durante i lavori di rifacimento del marciapiede su Via Vittorio Emanuele II dimenticati scarichi, caditoie e deflussi: cittadini già preoccupati per il prossimo inverno
via vittorio emanuele ii cannitello

Sorpresi? No, era tutto previsto. A Cannitello, frazione costiera del comune di Villa San Giovanni, si è da poco concluso un intervento di rifacimento di un tratto di marciapiede lungo Via Vittorio Emanuele II. Un’opera che avrebbe dovuto migliorare la vivibilità e la sicurezza dei pedoni, ma che ha sollevato non poche perplessità tra residenti e passanti. Il motivo? L’assenza totale di scarichi per l’acqua piovana.

Nessuna griglia, nessuna caditoia, nessun punto di deflusso. Quando arriveranno le piogge autunnali — e successivamente quelle invernali, spesso intense in questa zona della Calabria — l’acqua non potrà che accumularsi. E a quel punto, marciapiedi e carreggiata potrebbero trasformarsi in una vera e propria piscina a cielo aperto.

«Forse in questo paese scarichi e torrenti sono passati di moda», ironizza un cittadino mentre fotografa l’asfalto coperto d’acqua. Ma l’ironia lascia presto spazio alla rabbia: «Abbiamo già problemi di allagamenti in altri punti del paese, e ora ci tolgono anche le minime difese».

Non si tratta solo di disagi: la mancanza di un adeguato sistema di drenaggio può mettere a rischio l’intera tenuta del nuovo marciapiede, causare infiltrazioni, dissesti e ulteriori spese pubbliche a carico dei contribuenti. E soprattutto, compromette la sicurezza di pedoni e automobilisti, specialmente in caso di piogge torrenziali.

Dalle autorità comunali, per ora, nessuna risposta ufficiale. Né in fase progettuale né in quella esecutiva è stata data notizia della previsione di opere idrauliche complementari. Il silenzio lascia intendere che, più che una svista, si tratti di una scelta deliberata. Una scelta che, tuttavia, rischia di costare cara.

Intanto i cittadini si attrezzano come possono. «Quest’inverno tireremo fuori i mezzi anfibi», scherza un altro residente, «perché di certo l’acqua alta non mancherà. E questa volta non saremo a Venezia, ma a Cannitello».

L’invito, ora, è che le istituzioni intervengano prima che sia troppo tardi, correggendo un progetto che sembra essersi dimenticato dell’elemento più semplice — e più prevedibile — con cui fare i conti: la pioggia.

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