Villa San Giovanni – Lo Stretto di Messina come ponte di solidarietà. A bordo di “Cenide”, la barca a vela confiscata al traffico di migranti e oggi simbolo di legalità, intitolata al giudice Antonino Scopelliti, un gruppo di ragazzi e ragazze ucraini ha solcato le acque grazie all’accoglienza della Lega Navale Italiana di Villa San Giovanni.
Sono giovani che portano addosso i segni più duri della guerra: molti hanno perso il padre al fronte, altri hanno visto crollare la propria casa, lasciando anche la madre sotto le macerie. In Italia sono arrivati grazie a un soggiorno estivo promosso da AiCS Centro Europa, trovando nella vela non solo uno sport, ma anche un’occasione di rinascita.
Guidati da Giuseppe Vetere, istruttore di vela solidale e skipper di “Cenide”, i ragazzi hanno imparato i primi rudimenti della navigazione. “Dritta e sinistra” si sono trasformati subito in “pravoruch e livoruch”, creando un linguaggio comune a bordo, dove la collaborazione ha abbattuto ogni barriera.
Per molti di loro è stato il primo incontro con il mare: un “battesimo” che ha trasformato la fatica del vento e delle vele in un momento di leggerezza e scoperta. Un’esperienza che unisce due popoli, in un Mediterraneo che, ancora una volta, sa offrire non solo rotte di speranza ma anche occasioni di fratellanza.