Messina – Solo dodici mesi fa, il sindaco di Messina esprimeva forti perplessità sul progetto del ponte sullo Stretto. All’epoca, parlava di un territorio in difficoltà, di infrastrutture locali insufficienti e di emergenze più urgenti da affrontare rispetto a un’opera dal costo miliardario. Il ponte, diceva allora, rischiava di essere “più un simbolo politico che una soluzione concreta”.
Oggi, invece, la musica è cambiata. Con un netto ribaltamento di posizione, il sindaco si schiera senza riserve al fianco del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e dell’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. Il messaggio è chiaro: il ponte non solo si farà, ma avrà il pieno sostegno dell’amministrazione comunale.
Un cambio di rotta che lascia molti cittadini e associazioni ambientaliste interdetti. “La città è la stessa di un anno fa – sottolineano dal coordinamento Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto – con le stesse criticità e fragilità. Non vediamo motivi concreti per un simile voltafaccia, se non un cambio di convenienze politiche.”
Sul fronte calabrese, invece, la posizione appare più sfumata. La sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, pur mostrando apertura verso il progetto, mantiene un approccio prudente e valutativo. Parole di apprezzamento per l’attenzione ricevuta e per le promesse di ricadute economiche, ma senza ancora un via libera incondizionato.
Il dibattito, intanto, resta aperto. Lo Stretto continua a essere teatro di visioni contrapposte, da un lato, chi vede nel ponte un’opera strategica; dall’altro, chi teme un impatto ambientale irreversibile e un investimento a discapito delle vere necessità del territorio.