Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, destinato a diventare il più lungo ponte sospeso a campata unica del pianeta, si arricchisce di un nuovo tassello firmato da Daniel Libeskind. L’architetto polacco-statunitense, celebre per opere iconiche come il Museo Ebraico di Berlino e il masterplan del World Trade Center a New York, realizzerà un Centro Direzionale sul versante calabrese, nella località di Piale, nel Comune di Villa San Giovanni.
L’intervento prevede una cittadella moderna e sostenibile, con spazi per uffici, aree verdi, negozi, ristoranti, un centro convegni e un waterfront riqualificato, concepito in continuità con il blocco di ancoraggio della torre del ponte a Cannitello.
L’iniziativa arriva dopo l’approvazione definitiva del progetto da parte del Cipess lo scorso 6 agosto, con aggiornamenti fondamentali per la sicurezza: nuove verifiche sulla resistenza al vento e adeguamenti alla zonizzazione microsismica, indispensabili per affrontare i rischi sismici dell’area. Il valore complessivo dell’opera è oggi stimato in 13,5 miliardi di euro, con lavori previsti entro fine 2025 e apertura al traffico tra il 2032 e il 2033.
Il ponte, lungo 3.300 metri con due torri alte 399 metri, ospiterà sei corsie stradali (tre per senso di marcia, inclusa una di emergenza), due corsie di servizio e una doppia linea ferroviaria, collegando la Calabria con la Sicilia in pochi minuti. Sul lato calabrese sarà connesso all’autostrada del Mediterraneo e alle stazioni ferroviarie di Villa San Giovanni e Reggio Calabria; sul lato siciliano, alle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo, oltre a una nuova stazione a Messina.
Il Centro Direzionale di Libeskind riprende un’idea già inserita nel progetto Eurolink del 2010, mai realizzato per lo stop ai finanziamenti europei e il cambio di governo. Questa nuova versione integra criteri di efficienza energetica, soluzioni per la riduzione dell’impatto ambientale e una “Piazza del Mediterraneo” come cuore pulsante dell’area, con spazi pedonali panoramici, aiuole, specchi d’acqua e punti informativi per turisti. L’obiettivo, secondo Libeskind, è creare un luogo simbolo della riqualificazione urbanistica e culturale, capace di coniugare funzionalità e identità paesaggistica.
Per Libeskind, che già nel 2023 aveva definito l’opera “una celebrazione della bellezza del paesaggio e una spinta alla crescita”, il progetto è anche una sfida culturale: trasformare il collegamento tra le due sponde dello Stretto in un simbolo internazionale di innovazione, sostenibilità e dialogo tra territori.