Reggio Calabria – Villa San Giovanni.
Il progetto del Ponte sullo Stretto non riguarda soltanto i piloni e i cantieri lungo la costa. Una delle opere collaterali più significative sarà l’adeguamento della SS18 “Tirrena Inferiore”, l’unica arteria che collega i due centri urbani.
La strada, oggi composta da due corsie da 3,25 metri e banchine ridotte, sarà oggetto di un intervento imponente. L’obiettivo? Risolvere le interferenze con la nuova rete ferroviaria di collegamento con Villa San Giovanni e Reggio Calabria.
Una strada sotto e sopra i binari
In sintesi:
Il tracciato esistente, infatti, si sovrappone al futuro fascio ferroviario. Per questo, il progetto prevede una deviazione verso Est e la costruzione di un sottovia di circa 300 metri per oltrepassare i binari. Subito dopo, il percorso si rialza e si adatta con pendenze differenti per scavalcare l’interconnessione ferroviaria, con un gioco di livelli che trasformerà radicalmente la viabilità.
A completare l’opera, è prevista anche una rotatoria strategica che collegherà la SS18 con la rete stradale locale, per poi riagganciarsi al tracciato attuale poco prima di entrare a Villa San Giovanni.
Benzinaie, strade locali e piazzali di emergenza
Il progetto non si limita all’asse principale. Saranno interessate anche aree collaterali, come la stazione di rifornimento carburanti esistente, che dovrà essere riposizionata per adattarsi al nuovo assetto altimetrico.
In parallelo, nasceranno nuove strade secondarie: da un lato le vie di collegamento con la viabilità locale, dall’altro le piste di accesso ai piazzali di emergenza ferroviari, fondamentali per garantire la sicurezza delle opere in corso.
Sicurezza e impatti sul territorio
Gli ingegneri difendono la scelta progettuale parlando di un “innalzamento complessivo del livello di sicurezza stradale”, grazie a curve ridisegnate secondo criteri ottici più moderni e a un adeguamento geometrico in linea con gli standard ANAS.
Ma se sul piano tecnico si parla di flessibilità e miglioramenti, sul territorio resta la consapevolezza che la SS18 sarà per anni un cantiere a cielo aperto, con inevitabili ripercussioni sulla mobilità quotidiana di pendolari e residenti.
Il paradosso, è evidente: per costruire un’infrastruttura che dovrebbe unire, bisognerà prima affrontare anni di deviazioni, cantieri e traffico rallentato lungo l’unica strada che già oggi rappresenta la spina dorsale dei collegamenti locali.