Stretto di Messina, il Tar conferma la maximulta Antitrust a Caronte & Tourist

Sanzione da oltre 3,7 milioni per abuso di posizione dominante: «Applicati prezzi eccessivi ai passeggeri con auto al seguito»
nave pietro mondello caronte e tourist - stretto di messina

La stangata da 3,7 milioni di euro inflitta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a Caronte & Tourist non viene cancellata. Il Tar ha infatti respinto il ricorso della compagnia di navigazione, confermando l’accusa di abuso di posizione dominante sullo stretto di Messina. Al centro della vicenda, i biglietti per i passeggeri che viaggiano con l’auto al seguito: secondo l’Antitrust, le tariffe applicate erano «ingiustificatamente gravose».

L’istruttoria, avviata nel 2021, aveva distinto due mercati di riferimento: quello dei passeggeri con auto e quello del trasporto merci. L’indagine, tuttavia, si è concentrata esclusivamente sul primo segmento, ritenuto particolarmente critico.

Caronte & Tourist aveva sollevato obiezioni procedurali, contestando la tempistica e la composizione dell’Autorità. Ma i giudici amministrativi hanno respinto ogni rilievo, ritenendo legittimo l’operato dell’Agcm. Non solo: il Tar ha sottolineato come la conformazione degli approdi e l’intenso traffico di mezzi tra Calabria e Sicilia creino di fatto una barriera all’accesso del mercato, riducendo la concorrenza effettiva.

Sul nodo dei prezzi, i magistrati hanno confermato l’impianto dell’Antitrust: la valutazione dell’iniquità delle tariffe è stata condotta con più metodi di verifica, tutti convergenti verso la stessa conclusione. «Le analisi – si legge nella sentenza – non presentano illogicità o incongruenze tali da minare la solidità delle conclusioni raggiunte».

Per la compagnia di traghetti, quindi, la sanzione resta pienamente in piedi. Un segnale forte per un servizio che rappresenta un passaggio cruciale di mobilità e continuità territoriale tra Sicilia e Calabria.

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