“Le vere piaghe non sono le statue”: l’assessore Marra rompe il silenzio su Villa San Giovanni

Dura presa di posizione dopo la polemica sullo spostamento del monumento di Cannitello. Marra: “Chi ignora la 'ndrangheta e la corruzione è complice. È tempo di guardare avanti.”
escavatore in fiamme a santa trada porticello

Villa San Giovanni – “Ieri ho letto che qualcuno affermava che lo spostamento della statua di Cannitello fosse la pagina più buia vissuta dalla nostra comunità.” Inizia così la nota pubblicata sui social da Ruggero Marra, assessore ai Servizi Esterni del Comune di Villa San Giovanni, in risposta a chi – nelle ultime ore – ha criticato duramente l’operazione di ricollocamento del monumento, definendola un simbolo di decadenza cittadina.

Ma per Marra, la “pagina più buia” ha altri volti, ben più gravi. E lo ricorda con un riferimento preciso e drammatico: “Il mezzo di cantiere dato alle fiamme ieri sera ci ricorda quali sono le vere piaghe di questa terra.” Un gesto intimidatorio, presumibilmente legato al clima di tensione attorno al cantiere del Ponte sullo Stretto, che riporta in primo piano le ombre che da decenni gravano sulla città.

“Villa San Giovanni – prosegue l’assessore – è una terra che ha avuto una sanguinosa guerra di ’ndrangheta che, oltre a fare morti e feriti, ha modificato il tessuto sociale ed economico della nostra città. E chi fa finta di non vedere o non sapere è complice di quel sistema.” Un’accusa chiara a chi, secondo Marra, ignora volutamente la vera natura dei problemi locali, preferendo cavalcare polemiche populiste.

Nel suo intervento, Marra ripercorre le umiliazioni storiche subite dalla città: scioglimenti per mafia, arresti, corruzione, abusivismo edilizio, e la presenza ancora viva di vecchi e nuovi boss che si sentono “padroni” della città. “Villa San Giovanni – dichiara – non ha bisogno di chi parla alla pancia della gente per recuperare consenso. Non ha bisogno di odio quotidiano che divide la nostra comunità.”

L’appello finale è un invito al cambiamento e alla coesione: “Villa San Giovanni ha bisogno di rimettere al centro i problemi degli ultimi, dei giovani che devono abbandonare questa terra, di chi con tenacia resta per cambiare lo stato delle cose.” Marra chiude con un messaggio di speranza e determinazione: “Villa San Giovanni è una città libera e viva, che non si piega e che non tornerà indietro per nessun motivo. Adesso è tempo di guardare avanti e costruire la città del futuro. Una città dove non c’è spazio per chi ha il solo interesse di utilizzare la nostra comunità per i propri interessi personali.”

Una presa di posizione netta, che sposta il dibattito dai simboli al cuore delle contraddizioni che ancora lacerano il territorio.

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