Fondi UE, Codacons denuncia il Comune di Villa San Giovanni alla Procura Europea

L’associazione segnala presunte irregolarità nel progetto “La via balsamica e i Bronzi di Porticello”, chiedendo sequestro dell’area e revoca del finanziamento
parco giochi santa trada porticello

Il Codacons di Reggio Calabria ha presentato un esposto-denuncia alla Procura Europea (EPPO), all’OLAF – Ufficio europeo antifrode, alla Corte dei Conti dell’Unione Europea, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e ad altri organismi competenti, contestando gravi irregolarità nella gestione di fondi comunitari da parte del Comune di Villa San Giovanni.

Nel mirino dell’associazione, il progetto “La via balsamica e i Bronzi di Porticello – Piccolo Parco Fluviale della Fiumara Santa Trada”, finanziato con 150.000 euro a valere sul POR Calabria FESR-FSE 2014–2020 (Azione 6.6.1). L’iniziativa avrebbe dovuto riqualificare una porzione della fiumara con aree attrezzate, percorsi e installazioni tematiche. Ma, secondo il Codacons, la realtà sarebbe ben diversa.

Tra le criticità evidenziate, l’assenza di tracce concrete delle installazioni previste e la rimozione di un parco giochi posizionato nell’alveo del corso d’acqua. Quest’ultimo, smantellato nei mesi successivi per un intervento distinto finanziato dal PNRR, non potrà essere reinstallato, come già raccomandato dalla Città Metropolitana nel luglio 2024. Nonostante ciò, il saldo finale del finanziamento da parte della Regione Calabria è stato erogato nel febbraio 2025.

L’associazione sottolinea inoltre che la rimozione viola il principio di durabilità degli investimenti previsto dal Regolamento UE 1303/2013, e si chiede come mai il Comune non abbia informato la Regione di questa prescrizione.

Sul piano contabile, il Codacons contesta la congruità delle spese: 35.000 euro per una “via balsamica” mai identificata, 12.000 euro per “Bronzi di Porticello” di cui non si ha notizia e oltre 11.000 euro di costi generali privi di documentazione.

“Non è accettabile – dichiara l’avvocato Antonia Condemi, presidente provinciale del Codacons – che si realizzi un’opera in un alveo a rischio e che, a pochi mesi dal collaudo, questa venga smantellata senza chiarimenti o responsabilità. Abbiamo chiesto alla Procura Europea di valutare l’apertura di un’indagine per possibili reati contro l’Unione e per la tutela dei fondi pubblici.”

Il Codacons chiede l’apertura di un fascicolo istruttorio, il sequestro dell’area, la revoca del contributo e l’accertamento di eventuali responsabilità penali e contabili.

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