Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a suscitare dibattiti e preoccupazioni. Recentemente, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha sollevato dubbi riguardo all’aumento dei costi dell’opera, mentre diverse associazioni ambientaliste hanno intrapreso azioni legali per fermarne la realizzazione.
L’allarme dell’ANAC sui costi del Ponte
Il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, ha espresso preoccupazione per l’incremento dei costi del Ponte, recentemente aggiornati a 13,5 miliardi di euro. Secondo Busia, questo aumento potrebbe violare i vincoli europei sulla spesa, che prevedono un limite del 50% rispetto al progetto originario. Inoltre, ha sottolineato la necessità di una trasparenza totale sul progetto esecutivo, evidenziando che l’assenza di una visione unitaria potrebbe compromettere la realizzabilità dell’opera.
Le azioni legali delle associazioni ambientaliste
Parallelamente, associazioni come Legambiente, LIPU e WWF Italia hanno presentato ricorsi al TAR del Lazio contro il parere favorevole sulla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) del progetto. Le associazioni contestano l’illogicità del parere rilasciato dalla commissione VIA, evidenziando importanti carenze di analisi e sottolineando l’impatto ambientale gravissimo e irreversibile dell’opera.
Le recenti decisioni giudiziarie
In ambito giudiziario, il Tribunale delle Imprese di Roma ha recentemente dichiarato inammissibile un’azione collettiva promossa da 104 cittadini contro la società Stretto di Messina S.p.A., condannando i ricorrenti al pagamento di circa 340 mila euro per le spese legali. Questa decisione rappresenta un duro colpo per gli oppositori del progetto.
Appelli alle istituzioni europee
Le associazioni ambientaliste non si sono limitate al contesto nazionale. Hanno infatti rivolto un appello alle istituzioni europee affinché intervengano per fermare i cantieri del Ponte, sottolineando le possibili violazioni delle normative comunitarie in materia ambientale e di spesa pubblica.
La realizzazione del Ponte sullo Stretto rimane quindi al centro di un acceso dibattito, con interrogativi aperti su sostenibilità economica, impatto ambientale e rispetto delle normative europee.