Villa San Giovanni: Ragazzo autistico orfano, ora il Comune vuole togliergli la casa. La denuncia del curatore

Nel format CHIEDIMI AIUTO de ilReggino.it, la voce di uno zio che denuncia l’ingiustizia subita da un ragazzo autistico rimasto orfano. Sgomberati i locali dove riceveva supporto terapeutico. “Il Comune ci ha abbandonati. Ora chiediamo rispetto, verità e giustizia.”
ragazzo autistico villa san giovanni (rc)

Villa San Giovanni – Nel silenzio della burocrazia, un’altra storia rischia di passare inosservata. Questa è la storia di un ragazzo con autismo severo, rimasto solo dopo la morte dei genitori, che il Comune di Villa San Giovanni ha deciso di colpire ancora: sgomberando i locali dove riceveva supporto quotidiano e dove ritrovava equilibrio e serenità.

Il contesto: una storia di dedizione e cura familiare

Dal 2020, l’associazione fondata dal padre del ragazzo utilizzava alcuni locali all’interno della scuola media di Cannitello, spazi ristrutturati con cura e spese personali. Luoghi separati e sicuri, adattati per accogliere attività specialistiche per la terapia dell’autismo. Proprio lì il giovane aveva costruito la sua routine e i suoi punti di riferimento, elementi essenziali per il suo benessere psicologico.

Lo sgombero improvviso e la perdita dei materiali

Con un preavviso praticamente nullo, il Comune ha ordinato lo sgombero degli spazi, adducendo presunti problemi di sicurezza. Ma i locali dell’Associazione, come precisato dal curatore, sono strutturalmente indipendenti, con accesso separato dalla scuola. Nonostante ciò, l’ingresso è stato impedito e, in seguito, tutto è stato rimosso, con minaccia di smaltimento se non ritirato entro il Venerdì Santo.

Tra gli oggetti sgomberati:

  • Materiale didattico specializzato per disturbi dello spettro autistico
  • Attrezzature terapeutiche
  • Documentazione sanitaria e piani educativi personalizzati
  • Effetti personali del ragazzo

Una gestione che solleva gravi dubbi

Il racconto del curatore è drammatico. I materiali recuperati l’8 maggio, alla presenza di un delegato comunale, erano accatastati in corridoi sporchi, in condizioni di degrado, alcuni abbandonati all’aperto. Puzzle terapeutici con pezzi mancanti, libri danneggiati, documenti sanitari sparsi e calpestati: un trattamento inaccettabile, soprattutto considerando la fragilità del beneficiario.

Le richieste al Comune di Villa San Giovanni

Il curatore del ragazzo non si arrende e chiede pubblicamente:

  • Il ripristino immediato dei locali e della situazione pre-sgombero
  • La restituzione completa e ordinata della documentazione sottratta
  • L’avvio di un dialogo costruttivo tra Comune e Associazione
  • Il riconoscimento della gravità del danno psicologico inflitto al minore
  • Una risposta formale alle comunicazioni inviate anche per via legale

L’impatto psicologico sul ragazzo

Un ragazzo con disabilità grave ha bisogno di certezze. Di luoghi sicuri. Di routine. Quanto accaduto ha causato forte stress e regressione, secondo chi lo assiste ogni giorno. Un atto che mostra mancanza di sensibilità istituzionale e totale assenza di tutela dei più fragili. Intanto, il curatore ha già interessato la Presidenza della Repubblica, la Presidenza della Regione Calabria, la Prefettura, il Giudice Tutelare e la Corte dei Conti. Il caso è destinato ad avere sviluppi.

Un caso che interroga la coscienza pubblica

Questo caso mette in evidenza una questione più ampia: la gestione della disabilità da parte delle istituzioni locali. Quando un ragazzo fragile e privo di supporti familiari viene trattato come un problema logistico da rimuovere, il rischio è quello di una violazione profonda della dignità e dei diritti delle persone con disabilità.

Chi difende chi non può difendersi?

Questa non è solo una battaglia per una stanza, ma per dignità, umanità e giustizia sociale. È la fotografia di come, a volte, la disabilità venga dimenticata tra carte e timbri. Ma questa voce non si spegnerà. Continueremo a raccontare, con voi e per voi, storie che chiedono attenzione, cura e responsabilità istituzionale.

Se anche tu vuoi segnalare una situazione di diritto negato, scrivi alla redazione di ilReggino.it. Il loro spazio è sempre aperto.

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