Villa, ecco cosa è emerso in Commissione Territorio: Ponte sullo Stretto, lavori invasivi e poche certezze

Il Circolo PD Tonino Giordano di Villa San Giovanni lancia l’allarme dopo l’audizione in Commissione: nessuna garanzia su opere compensative, viabilità cittadina a rischio, isolamento dei quartieri e approvvigionamento idrico incerto
Comune Villa San Giovanni-RC

VILLA SAN GIOVANNI – Lunedì 6 maggio si è tenuta una seduta della Commissione Territorio che ha messo a nudo le criticità del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, evidenziando gravi lacune tecniche e politiche. A riferirlo è il Circolo PD “Tonino Giordano” di Villa San Giovanni, attraverso un’analisi puntuale del segretario cittadino Enzo Musolino.

Secondo il Partito Democratico villese, è ormai chiaro perché il confronto sia stato limitato ai livelli apicali: si è voluto evitare un vero dibattito pubblico, eliminato per decreto, e si è preferito bypassare Commissioni e Consigli Comunali. Il motivo? Nessun dato tecnico concreto, nessuna vera novità, solo una corsa contro il tempo per “partire” con i lavori.

I punti critici emersi

  1. Stravolgimento urbano: durante la fase di costruzione del Ponte, la vivibilità cittadina sarà messa a dura prova. La città sarà invasa da lavori pervasivi e impattanti.
  2. Opere preliminari e compensative: la Società Stretto di Messina Spa scarica la responsabilità su Ministero delle Infrastrutture e CIPESS. Nessuna certezza per il territorio, nessun impegno formale.
  3. Espropri in arrivo: le cosiddette opere anticipate per rimuovere le interferenze con il cantiere dureranno 18 mesi. Le aree saranno gradualmente occupate, con famiglie già oggi “condannate” agli espropri.
  4. Viabilità nel caos: una “pista di cantiere” è prevista, ma solo all’interno delle aree di lavoro. Nessuna risposta su come verrà gestito il traffico pesante in città.
  5. Lungomare trasformato: la realizzazione di sovrappassi e cavalcavia per i mezzi di cantiere cancellerà l’attuale idea di via marina, con pendenze e interruzioni visive.
  6. Isolamento dei quartieri: i collegamenti con Cannitello, Porticello e Ferrito sembrano destinati a saltare. La tanto sbandierata “continuità territoriale” appare solo sulla carta.
  7. Acqua, un problema sottovalutato: l’approvvigionamento idrico del cantiere è un’incognita. Nessuna soluzione definitiva, solo ipotesi su pozzi, ampliamento del depuratore e – ironia della sorte – speranze nella pioggia e nell’utilizzo delle acque di scolo delle gallerie.

Musolino sottolinea come la Società Stretto di Messina continui a ripetere lo stesso mantra: “Fateci partire e sistemeremo tutto in corso d’opera”. Le schede progettuali esistenti sono ritenute modificabili in qualsiasi momento, rinviando ogni decisione concreta alla fase esecutiva.

La reazione politica

Tutti i Consiglieri Comunali, pur con diverse sfumature, si sono detti preoccupati. Un segnale positivo secondo il PD: “Un progresso rispetto agli anni scorsi, in cui c’erano anche gli indifferenti, i fatalisti e chi ci invitava a non disturbare i manovratori”, afferma Musolino.

Una città spettatrice del proprio destino

Il quadro tracciato dal Partito Democratico è quello di una città che rischia di subire senza voce un’opera gigantesca e altamente invasiva. Villa San Giovanni, conclude Musolino, resta per ora spettatrice ammutolita, ma c’è ancora tempo per alzare la voce, pretendere trasparenza, partecipazione e rispetto per il territorio.

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