Stretto di Messina S.p.A. e Giappone a confronto: il know-how nipponico per il ponte sullo Stretto

Delegazione italiana in visita alla HSBE per apprendere le migliori pratiche su manutenzione, monitoraggio e sicurezza antisismica dei grandi ponti
la stretto di messina incontra hsbe societa’ giapponese

Un importante scambio tecnico internazionale si è svolto nei giorni scorsi tra la società Stretto di Messina e la giapponese Honshu-Shikoku Bridge Expressway Company (HSBE), alla presenza dei rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti giapponese (MLIT). Al centro dell’incontro, le più avanzate metodologie di monitoraggio strutturale, manutenzione preventiva e gestione delle infrastrutture sospese, con un focus particolare sulla progettazione del futuro ponte sullo Stretto di Messina.

L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto diretto con una realtà che gestisce 17 ponti stradali e ferroviari tra le isole di Honshu e Shikoku, tra cui l’imponente ponte Akashi-Kaikyo, noto per essere uno dei più lunghi ponti sospesi al mondo.

Tra i temi affrontati:

  • Ispezioni robotizzate delle infrastrutture
  • Tecniche di deumidificazione per la protezione dei cavi del sistema sospeso
  • Tipologie di armamento ferroviario utilizzate in contesti sismici e marini

Un modello nato da una tragedia

La HSBE è stata fondata nel 1970, in risposta a un tragico incidente marittimo del 1955 che evidenziò l’urgenza di collegamenti sicuri tra le isole giapponesi. Da allora, la società ha progettato e costruito una rete strategica di tre direttrici:

  • Kobe-Awaji-Naruto Expressway: include il ponte Akashi-Kaikyo (campata principale di 1.991 metri) e il ponte di Ohnaruto (1,3 km), in servizio rispettivamente dal 1998 e dal 1985.
  • Seto-Chuo Expressway e JR Seto Ohashi Line: percorso centrale su sei ponti a doppio impalcato, aperti nel 1988, con corsie separate per traffico autostradale e ferroviario.
  • Nishi-Seto Expressway: arteria occidentale di 59 chilometri che si snoda attraverso nove ponti e collega sette isole, attiva fin dal 1979.

Ingegneria antisismica all’avanguardia

Uno dei punti chiave dell’incontro è stato lo studio della resilienza sismica delle infrastrutture. Il Giappone, situato in una delle aree geologicamente più attive al mondo, ha sviluppato tecnologie di costruzione in grado di assorbire le sollecitazioni di forti terremoti. Un esempio concreto è il terremoto di Kobe del 1995, che causò lo spostamento di un metro tra le fondazioni del ponte Akashi-Kaikyo durante la costruzione, senza provocare danni strutturali.

Collaborazione futura

L’incontro ha aperto la strada a collaborazioni future e scambi di competenze tra le due società, nell’ottica di applicare al progetto del ponte sullo Stretto di Messina standard tecnologici e costruttivi d’eccellenza già sperimentati con successo in Giappone.

Una sinergia che punta non solo alla realizzazione di un’opera iconica, ma alla costruzione di una infrastruttura sicura, durevole e sostenibile per le generazioni future.

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