Risitano: “Il Ponte non sta in piedi neanche per 50 anni”. I gravi errori strutturali

L’ing. Antonino Risitano denuncia gravi criticità tecniche e legali nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: "Così non può stare in piedi per 200 anni, né per 50"
prof. ing. antonino risitano messina

Il Ponte sullo Stretto di Messina, simbolo di ambizione ingegneristica e infrastrutturale, è ancora ben lontano dall’essere un’opera cantierabile. Lo denuncia apertamente il Prof. Ing. Antonino Risitano, che in un post su Facebook smonta pezzo per pezzo l’attuale progetto, definendolo di fatto un falso progetto definitivo. Secondo Risitano, l’attuale documentazione tecnica non è sufficiente a garantire né la sicurezza né l’affidabilità strutturale dell’opera nel lungo periodo, e anzi andrebbe classificata ancora come un semplice studio di fattibilità.

Il cuore del problema? La campata unica di 3.300 metri, mai realizzata prima nel mondo, non può oggi essere garantita per 200 anni di durata. Anzi, nessuno ha ancora firmato un’assunzione di responsabilità legale per i suoi requisiti minimi di sicurezza, nemmeno per i prossimi 50 anni.

In particolare, il recente intervento del responsabile del progetto definitivo, che ha chiesto al Comitato Scientifico (CS)di cambiare il sistema di appoggio dei cavi sulle torri, viene letto come una retromarcia tecnica clamorosa: significa, di fatto, che si sta riscrivendo la parte strutturale del progetto. Una modifica così profonda cambia le condizioni al contorno della struttura, alterando completamente il comportamento dinamico, i modi di vibrazione, le frequenze, e il rischio di flutter, ossia le instabilità aerodinamiche già tristemente note nella storia dell’ingegneria dei ponti sospesi.

Queste modifiche impongono per rigore scientifico una nuova serie di simulazioni, prove statiche e dinamiche sui cavi, e una rivalutazione completa del progetto. Le famose prove in galleria del vento, fino a oggi tanto sbandierate come dimostrazione della bontà tecnica, diventano così inutilizzabili se cambia il sistema di appoggio.

Il CS, pur approvando formalmente il Progetto Definitivo (PD), ha emesso ben 68 raccomandazioni, che mostrano chiaramente difficoltà non risolte e un quadro tecnico ancora incerto. Particolarmente delicata è la questione dei doppi cavi con funi PPWS, una tecnologia mai utilizzata prima al mondo su questa scala. Un salto nel buio ingegneristico, che richiederebbe anni di studi e test prima di essere applicata a un’opera di questa portata.

Secondo Risitano, approvare un PD con 68 raccomandazioni è stato un errore grave. Per legge, con un progetto definitivo incompleto o falsonessuna attività successiva può essere avviata, né dal punto di vista normativo, né tecnico, né tantomeno etico.

Alla luce delle modifiche richieste, dei limiti tecnologici attuali e della mancata assunzione di responsabilità legale sul progetto, è scientificamente e legalmente dimostrabile che ci troviamo ancora a livello di progetto preliminare, e non definitivo. Parlare oggi di cantierabilità del ponte sullo Stretto è dunque, secondo Risitano, prematuro e fuorviante.

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