REGGIO CALABRIA – Una nuova strada porta il nome di un uomo che ha saputo unire il genio imprenditoriale al radicamento affettivo per la propria terra natìa: Giovanni Calì. La cerimonia di intitolazione della nuova arteria di collegamento tra Viale Calabria e via Padova, nella zona sud della città, si è svolta ieri alla presenza del consigliere comunale delegato Giuseppe Cuzzocrea e dei familiari del compianto industriale calabrese.
Figura di spicco nel panorama economico italiano del Novecento, Giovanni Calì nacque a Villa San Giovanni il 6 luglio 1904. Dopo il diploma da perito industriale, proseguì gli studi a Milano laureandosi in Ingegneria Elettrotecnica. Da lì prese il via una carriera brillante che lo portò a distinguersi in Italia e all’estero per le sue intuizioni nel campo delle apparecchiature elettriche. Si specializzò in Francia e in Svizzera, per poi assumere nel 1932 la direzione commerciale della «Elettrocon», divenendone due anni dopo amministratore unico, fino alla presidenza nel 1972.
Sotto la sua guida, la Elettrocondutture fu la prima in Italia a produrre interruttori automatici per bassa tensione, utilizzati da Ferrovie, Marina, Aeronautica e grandi aziende elettriche. L’azienda, che aprì anche uno stabilimento a Pomezia, arrivò ad occupare oltre 1.800 lavoratori, moltissimi dei quali calabresi.
Instancabile innovatore, Calì realizzò progetti anche all’estero: progettò e costruì a Leningrado, per la Marina sovietica, uno stabilimento per accumulatori elettrici. Fu fondatore del Sindacato dei Periti Industriali e protagonista attivo della scena industriale milanese e nazionale, ricoprendo numerosi incarichi nei consigli di amministrazione di società elettromeccaniche, telefoniche, petrolifere e turistiche. Tra le tante, si ricordano Tele Norma, Oleoblitz, CIFEI, SIME e la Nuova Elettromeccanica di Campo Calabro.

Nonostante il successo, Giovanni Calì non dimenticò mai Villa San Giovanni. Anzi, ne fu benefattore e promotore culturale. Ricostruì un istituto per anziani, realizzò un centro balneare, una scuola professionale donata al Comune, un cinema e un albergo. Fondò anche il Circolo di Cultura “Cènide” e, nel 1956, i Premi Nazionali Villa San Giovanni per la letteratura, arte e giornalismo, con il sostegno morale di Corrado Alvaro.
Il suo attivismo lo portò anche a ruoli delicati e controversi: fu presidente del Nucleo Industriale della Provincia di Reggio e si trovò coinvolto in una vicenda giudiziaria legata a un sequestro familiare, da cui uscì comunque segnato ma non dimenticato.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti: la medaglia al Merito della Cultura e dell’Arte, l’Oscar dei Due Mondi per l’industria, e soprattutto il titolo di Cavaliere del Lavoro. Fu anche Console onorario di San Marino a Palermo e consigliere del Touring Club Italiano.
«Con questa intitolazione – ha dichiarato Cuzzocrea ai giornalisti – vogliamo rendere omaggio a un uomo che ha onorato le sue origini con il lavoro, l’ingegno e la generosità. Tramandare la sua memoria è un dovere per chi crede in una Calabria capace di eccellenza».
Giovanni Calì si spense a Milano nel 1985, ma il suo legame con la sua terra fu tale che chiese di essere sepolto nel cimitero del suo paese natale. Villa San Giovanni, che già lo ricorda con un viale, avrebbe dovuto ricevere anche la sua collezione di quadri vincitori del Premio Villa San Giovanni, a patto che fosse realizzata una pinacoteca.
Con l’intitolazione della nuova strada, Reggio Calabria rinnova il tributo a uno dei suoi figli più illustri, simbolo di riscatto meridionale e di passione per il progresso. (Fonte: ilReggino, ICSAIC storia e il giornalista Franco Calabrò).