Porto a Sud Villa San Giovanni, Salvini convoca il tavolo al MIT

La sindaca della città di Villa San Giovanni, Caminiti: “Primo passo concreto per restituire alla città il suo mare”. Al Ministero confronto operativo tra Comune, Autorità Portuale, RFI e ANAS per accelerare il progetto di rilocalizzazione dello scalo.
video conferenza mit porto a sud villa san giovanni

A Roma si riaccende il dibattito sul futuro del porto a Sud di Villa San Giovanni. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha convocato al MIT un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti nel progetto di rilocalizzazione dello scalo portuale, un incontro che la sindaca Giusy Caminiti definisce “il primo vero passo verso la rinascita costiera della città”.

Venerdì scorso, su iniziativa del ministro, si sono ritrovati in video-conferenza nella sede del Ministero i rappresentanti del Comune di Villa San Giovanni, dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, di RFI, ANAS, della società Stretto di Messina e del Demanio marittimo. Al centro del confronto, la proposta di spostare il porto commerciale più a Sud, nelle adiacenze dell’attuale stazione marittima, per restituire al centro urbano la sua vocazione costiera e liberarlo dal traffico veicolare legato ai traghettamenti.

«È stato un tavolo operativo e concreto – ha sottolineato la sindaca Caminiti – che dà seguito a un impegno assunto da Salvini e richiesto più volte dal nostro Consiglio comunale. La città ha bisogno di una nuova collocazione portuale che valorizzi lo sviluppo urbano e turistico dell’area dello Stretto».

All’incontro era presente anche l’ingegnere Pietro Viviano, progettista del preliminare di porto a Sud redatto nel 2004 e recentemente aggiornato nell’ambito di un finanziamento PNRR. Il nuovo studio, spiegano dal Comune, integra gli aspetti tecnici ed economici con una visione sostenibile e “green”, in linea con i più recenti standard di portualità intelligente.

Durante la riunione sono stati affrontati i nodi procedurali e finanziari. L’obiettivo condiviso è accelerare l’iter attraverso una procedura speciale – simile a quella adottata per il porto di Tremestieri – mediante ordinanza di Protezione civile e la nomina di un commissario ad acta. Tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di inserire l’opera tra le priorità strategiche del Ministero, con la prospettiva di un “decreto Villa” che definisca tempi e modalità di attuazione.

Il commissario dell’Autorità Portuale dello Stretto ha rimarcato la centralità del progetto nel sistema integrato dei collegamenti marittimi dello Stretto, sottolineando la sinergia con il porto di Tremestieri e i benefici per la mobilità tra Calabria e Sicilia. L’ADSP si è detta pronta ad avviare subito nuovi studi di fattibilità, aggiornando quelli redatti nel 2004 dalle università di Catania e Reggio Calabria.

Salvini, da parte sua, ha espresso soddisfazione per l’unità d’intenti e ha confermato la disponibilità a finanziare parte dell’opera attraverso i fondi — circa 500 milioni di euro — destinati a Villa San Giovanni e Messina per gli interventi collegati al progetto del Ponte sullo Stretto.

«Questo incontro segna una svolta – ha commentato Caminiti – perché pone le basi per trasformare Villa San Giovanni da città del porto a città con un porto. È una differenza sostanziale che ridisegnerà il rapporto tra la comunità e il mare».

Il Comune punta ora a concretizzare rapidamente gli impegni assunti a Roma. «I prossimi mesi saranno decisivi – ha concluso la sindaca – per tradurre il confronto politico in atti amministrativi. Lavoreremo insieme all’assessore Albino Rizzuto e a tutte le istituzioni coinvolte per rendere effettivo il deliberato del Consiglio comunale e restituire ai cittadini la loro costa».

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