Ponte sullo Stretto, il sindaco di Campo Calabro Repaci: “Un’opera sempre più approssimativa.”

Sandro Repaci interviene sui social dopo le recenti polemiche legate al progetto del Ponte sullo Stretto: “La Corte dei Conti è un organo di garanzia, non politico. Preoccupa l’approssimazione su un’infrastruttura di questa portata e i rischi per il territorio.”
città di campo calabro - rc

Campo Calabro – “Oggi è così. Ci piacerebbe sapere cosa sarà domani di tutto ciò. Perché questi luoghi non possono diventare ostaggio di approssimazioni e conflitti e trasformare in ostaggi noi e i nostri figli.”

Con queste parole, affidate ai social, il sindaco di Campo Calabro, Sandro Repaci, interviene nel dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina, prendendo posizione con toni critici nei confronti dell’attuale gestione del progetto.

Il primo cittadino esprime forte preoccupazione per quella che definisce una “operazione approssimativa”, sottolineando come l’opera, presentata da decenni come un simbolo di sviluppo, stia mostrando invece tutte le sue fragilità:
“Quella che ci viene rappresentata da decenni come una grande opera si appalesa sempre di più come una operazione approssimativa. Il che applicato alla dimensione dell’infrastruttura ed ai suoi costi è francamente preoccupante.”

Repaci evidenzia inoltre che, se già sull’infrastruttura permangono gravi incertezze, ancor più preoccupanti appaiono le incognite sui meccanismi di tutela del territorio:
“Questo tra l’altro rafforza la convinzione che ho rappresentato in più sedi e sotto forme diverse: se sulla sola infrastruttura gravano tali incertezze, ben maggiori saranno in termini di incertezza i meccanismi di tutela del territorio coinvolto.”

Nel suo intervento, il sindaco difende anche il ruolo della Corte dei Conti, recentemente finita al centro delle polemiche per le sue osservazioni critiche sul progetto:
“La Corte dei Conti non è un organismo politico. È piuttosto, come la mia esperienza di amministratore mi ha insegnato, elemento di garanzia ed imparzialità. Pensare e dire che il suo giudizio è orientato politicamente significa sconfessare un organo di rango costituzionale, introducendo il pericoloso pensiero che ogni cosa può esser modificata e assoggettata ai voleri e alle necessità dell’esecutivo.”

Concludendo, Repaci richiama alla responsabilità istituzionale e alla necessità di evitare che l’opera diventi terreno di scontro e improvvisazione:
“Non possiamo permettere che un progetto di tale portata, che incide sul futuro di un territorio fragile e complesso, sia gestito con superficialità o piegato a logiche politiche di breve periodo.”

L’intervento del sindaco di Campo Calabro si inserisce in un clima di crescente tensione politica e istituzionale intorno al progetto del Ponte sullo Stretto, che continua a dividere amministratori, tecnici e cittadini tra sostenitori dell’opera e chi teme le sue conseguenze ambientali e sociali.

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