Ponte sullo Stretto, i veri nodi tecnici che nessuno vuole affrontare: Parla il Prof. Ing. Risitano

Il Prof. Ing. Antonino Risitano solleva dubbi fondamentali sulla sicurezza e realizzabilità del progetto. Quando un dibattito pubblico sui problemi tecnici sarà finalmente accettato?
ponte sullo stretto di Messina

In risposta all’articolo pubblicato su Strettoweb e firmato da Consolato Cicciù, il Prof. Ing. Antonino Risitano interviene per ribadire, ancora una volta, i dubbi mai chiariti sulla progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Il professor Enzo Siviero, affiancato dall’avvocato Trischitta, ripete in ogni occasione quanto sostenuto da Ciucci: il ponte sarebbe “il più studiato al mondo”. Eppure, secondo Risitano, manca ancora un vero confronto pubblico e tecnico, aperto e trasparente.

“Perché il Prof. Siviero, che è un ingegnere, con la collaborazione dell’avvocato Trischitta, parla da solo senza mai accettare un confronto faccia a faccia sui problemi tecnici veri?”, si chiede Risitano.

Negli ultimi anni, nessun progettista di COWI ha accettato un dibattito tecnico reale su aspetti cruciali del progetto. Questioni fondamentali vengono sistematicamente evitate:

  1. Coefficienti di sicurezza estremamente bassi: 1,35 statico, un valore paragonabile, ironizza Risitano, “allo stendino della nonna”. In queste condizioni, i cavi non tengono.
  2. Coefficiente di flutter pari a 1,36 (contro l’1,25 che fece crollare il ponte di Tacoma).
  3. Mancata pubblicazione dei risultati delle prove di fatica del 1992.
  4. Assenza di prove di fatica per fretting, fenomeno critico che potrebbe essere evitato solo “imbrogliando” le verifiche.
  5. Treni che, sul ponte progettato, sembrerebbero destinati a oscillare come su un’amaca, rendendo impossibile la circolazione sicura.
  6. Preoccupazioni sulle navi che, nel prossimo futuro, rischierebbero di non poter attraversare lo Stretto sotto la struttura.
  7. Una domanda inquietante: perché in 50 anni non si è mai prodotto un progetto esecutivo completo? Oggi si tenta solo di lavorare a pezzi, senza una visione strutturale definitiva.

“Nessun giovane ingegnere firmerebbe oggi un progetto esecutivo del Ponte con tali problemi ancora irrisolti”, denuncia Risitano.

Di tutto questo non si vuole parlare. E allora nasce un altro interrogativo: sarà necessario attendere l’intervento delle Procure per vedere finalmente un confronto tecnico VERO?

Secondo Risitano, la paura di un confronto pubblico deriverebbe dal rischio che emergano verità imbarazzanti, ossia che il progetto del Ponte sullo Stretto non sia tecnicamente realizzabile. Un sospetto che, forse, molti tecnici già condividono, ma che sarebbe fondamentale chiarire anche ai cittadini.

Il Ponte sullo Stretto continua così a essere il centro di un acceso dibattito, che, più che sugli slogan, avrebbe bisogno finalmente di basarsi su fatti tecnici concreti, documentati e messi a confronto alla luce del sole.

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