Giro Ciclistico della Città Metropolitana di Reggio Calabria 2025: Una Sfida Tra Buche e Pedali

Percorso e le (tante) insidie dell’asfalto dissestato
buche stradali strada dissestata

Il tanto atteso Giro Ciclistico della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dopo un anno di stop, torna quest’anno, attirando atleti, appassionati e polemiche. Non solo per la spettacolarità del percorso, che attraversa alcuni dei luoghi più suggestivi della provincia, ma anche per le condizioni delle strade, spesso teatro di critiche per la loro pericolosità.

Il Percorso

L’edizione 2025 si snoda su un tragitto di circa 183,3 km, attraversando alcuni dei centri più importanti del territorio:
La corsa prenderà il via ufficialmente da Bova Marina, con un primo tratto di 49 chilometri pianeggianti lungo la costa ionica fino a Locri. Da qui inizierà la prima grande difficoltà di giornata, la salita dello Zomaro, un’ascesa di 22 chilometri con una pendenza media del 4,2%, che porterà i corridori fino a Piano Maschera a 959 metri di altitudine.

Dopo una discesa tecnica di 15 chilometri fino a Taurianova, il percorso proseguirà su un tratto ondulato di 35 chilometri fino a Gioia Tauro, dove la strada tornerà a salire per circa 10 chilometri fino a Palmi. Qui i corridori affronteranno la seconda salita impegnativa della giornata: il Monte Sant’Elia, lungo 5 chilometri con una pendenza media del 6% e punte al 10%.

Dalla vetta, a 44 chilometri dal traguardo, inizierà una lunga discesa di 12 chilometri, piuttosto tortuosa, seguita da 32 chilometri pianeggianti lungo la costa tirrenica, che potrebbero favorire un inseguimento da parte del gruppo. L’arrivo sarà caratterizzato da lunghi rettilinei, con la possibilità di una volata ristretta sul traguardo di Reggio Calabria.

Un percorso affascinante ma anche insidioso, con strade che presentano numerose criticità.

Le insidie dell’asfalto: tra buche e polemiche

Se da una parte il Giro rappresenta un’occasione di visibilità per il territorio, dall’altra ciclisti e organizzatori non hanno mancato di segnalare le condizioni precarie del manto stradale. Le numerose buche, dissesti e rappezzi improvvisati rendono alcune tratte particolarmente pericolose.

Manutenzione dell’ultimo minuto

Per evitare imbarazzi e garantire un minimo di sicurezza ai partecipanti, in programma, una manutenzione straordinaria e veloce delle strade nei punti più critici. Un intervento temporaneo, che prevede rattoppi e asfaltature mirate, giusto in tempo per la gara. Un lavoro che, secondo molti, non risolve il problema alla radice ma serve solo a tamponare l’emergenza in vista dell’evento.

Sport, turismo e (poca) manutenzione

L’evento potrebbe essere una vetrina per la Città Metropolitana, richiamando visitatori e promuovendo il turismo sportivo. Tuttavia, le problematiche legate alla manutenzione delle strade rischiano di offuscare l’immagine della manifestazione.

Non resta che attendere sabato 12 aprile, il giorno della gara, per scoprire se i ciclisti riusciranno a superare le salite, le discese e… le buche!

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