Si terrà giovedì 3 luglio, a partire dalle ore 18:30, nella suggestiva cornice della Piazzetta Calandruccio a Cannitello, la prima iniziativa della Festa de l’Unità a Villa San Giovanni, organizzata dal Circolo PD “Tonino Giordano”. Un appuntamento dal forte significato politico, dal titolo “Uniti contro il Ponte che divide”, dedicato alla contestazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, definito dai promotori dell’evento “un’opera inutile quanto dannosa”.
Il Partito Democratico, in questa occasione, mette in campo una riflessione collettiva e ad ampio respiro sulle implicazioni ambientali, sociali, economiche e giuridiche dell’infrastruttura fortemente voluta dal ministro Matteo Salvini. “Contro il Ponte delle falsità, destinato a moltiplicare ecomostri e devastazione”, dichiarano i promotori.
Protagonista dell’incontro sarà l’ex ministro e attuale responsabile esteri, Europa e cooperazione internazionale del PD, Peppe Provenzano, che concluderà i lavori offrendo una sintesi politica sull’opera e sulle sue criticità, ribadendo l’impegno del partito a tutti i livelli – locale, nazionale ed europeo – per contrastare un progetto che rischia di trasformare lo Stretto in una zona a rischio permanente.
Numerosi gli interventi previsti, a cominciare da quello del senatore e segretario regionale del PD Calabria Nicola Irto, del dirigente democratico calabrese Antonio Morabito, del neo segretario metropolitano del PD reggino Peppe Panetta, del segretario provinciale del PD di Messina Armando Hyerace e della portavoce delle Donne Democratiche di Reggio, Barbara Panetta. A moderare l’incontro sarà Enzo Musolino, segretario del Circolo PD “Tonino Giordano”.
Non mancherà la voce della società civile. Interverrà infatti Rossella Bulsei, presidente del Comitato TiTengostretto e tra le cittadine direttamente colpite dall’opera, avendo ricevuto un preavviso di esproprio della propria abitazione. La sua testimonianza vuole rappresentare simbolicamente l’impatto concreto del progetto su decine di famiglie di Villa San Giovanni e Messina, dove sono previste demolizioni e modifiche urbanistiche irreversibili.
Tra i temi al centro dell’iniziativa:
- Le implicazioni per il Porto di Gioia Tauro
- L’assenza di un confronto reale con le comunità locali e i Consigli Comunali
- Le criticità del progetto, giudicato “vetusto” e inadeguato alle attuali esigenze
- Le forzature giuridiche messe in campo per aggirare valutazioni ambientali negative, con riferimento ai Siti di Interesse Comunitario (SIC), alle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC)
- Il ruolo dell’Unione Europea e la necessità di riportare verità, scienza e coscienza in un dibattito troppo spesso condizionato da interessi di parte
“La buona Politica va di pari passo con la Società Civile più lucida e attiva”, si legge nella nota del circolo. Un messaggio chiaro di partecipazione, consapevolezza e resistenza democratica.
L’invito è rivolto a tutti i cittadini dello Stretto, chiamati a prendere parte a un incontro che si preannuncia denso di contenuti e di valore simbolico, nel segno della difesa dell’ambiente, della legalità e dei diritti delle comunità locali.