“Fame di Verità e Giustizia”: a Reggio Calabria la seconda tappa calabrese della mobilitazione di Libera contro mafie e corruzione

Flash mob a Cosenza e appuntamento a Reggio sul tema “Liberi di scegliere”: 2582 reati spia nella provincia reggina nel 2024, record regionale tra estorsioni, riciclaggio e frodi informatiche
fame di verità e giustizia

Ha fatto tappa a Reggio Calabria, sabato 14 giugno, in Corso Garibaldi nei pressi del Teatro Cilea, la campagna nazionale di Libera “Fame di Verità e Giustizia”, iniziativa itinerante che intende rimettere al centro del dibattito pubblico l’urgenza del contrasto a mafie e corruzione. Dopo il flash mob di apertura a Cosenza, in Piazza Kennedy, l’appuntamento reggino ha affrontato il tema “Liberi/e di scegliere”, dedicato a chi, spesso donne e madri, decide con coraggio di rompere con l’ambiente mafioso.

L’iniziativa fa parte di un percorso lungo 30 anni di impegno della rete di Libera, nata nel 1995 per promuovere legalità, memoria e giustizia sociale. “Fame di Verità e Giustizia” è più di una campagna: è un viaggio simbolico e reale che attraversa l’Italia e l’Europa, toccando decine di città con l’obiettivo di influenzare le istituzioni e sensibilizzare la cittadinanza sulla lotta alle mafie, soprattutto quelle dei colletti bianchi.

La tappa reggina ha posto l’accento su un dato allarmante: nel 2024 in Calabria sono stati registrati 7843 reati spia, indicatori indiretti ma significativi della presenza mafiosa, come estorsioni, usura, riciclaggio e reati informatici. Ben il 33% di questi, pari a 2582 reati, si sono verificati nella provincia di Reggio Calabria, che detiene così un triste primato regionale. In particolare, sono stati documentati 96 casi di estorsione, 2 episodi di usura, 11 casi di riciclaggio, 351 delitti informatici e 2122 truffe e frodi online: numeri che raccontano di un tessuto economico e sociale ancora fortemente esposto all’infiltrazione criminale.

Nel cuore della manifestazione, anche un’“osteria della verità” allestita in piazza: un’installazione simbolica fatta di tavoli e un “menù” provocatorio di dodici portate. Piatti amari come “Beni confiscati” (tra gli ingredienti: privatizzazione, regalo ai mafiosi), “Liberi di corrompere” (impunità e corruzione sistemica), o il secondo “Legge bavaglio”, condito con divieto d’informare e querele temerarie. Tra i dessert, “Verità per le vittime innocenti delle mafie” (con l’80% dei familiari ancora senza verità) e “Liberi di scegliere”, simbolo di un percorso di liberazione dai contesti mafiosi troppo spesso privo di tutele reali.

Fame di Verità e Giustizia – ha dichiarato Giuseppe Borrello, coordinatore regionale di Libera Calabria – è il nostro grido per risvegliare l’impegno di quanti sognano un orizzonte libero da mafie e corruzione. È tempo di scelte chiare e coraggiose: noi vogliamo fare la nostra parte.”

Il focus della tappa reggina si è concentrato su “Liberi di scegliere”, progetto che fornisce supporto e protezione a chi vuole allontanarsi da famiglie mafiose, soprattutto donne e bambini, offrendo percorsi concreti di reinserimento sociale e lavorativo. Un’azione determinante per spezzare il ciclo della violenza e del controllo criminale, che richiede, tuttavia, investimenti strutturali, cooperazione istituzionale e il sostegno continuo della società civile.

Con l’appuntamento di Reggio Calabria, la campagna di Libera prosegue nel suo viaggio verso altre tappe in Italia ed Europa, portando con sé il peso della verità e la speranza della giustizia. Una mobilitazione che vuole rimettere al centro della vita pubblica la lotta contro mafie e corruzione, puntando su coraggio, memoria, e partecipazione attiva.

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