Dieci cittadini sono stati denunciati durante il corteo del 25 aprile a Mottola, in provincia di Taranto, per aver cantato “Bella Ciao”, storico inno della Resistenza partigiana. A riferire ai giornalisti l’episodio è la Cgil di Taranto, che esprime sdegno e preoccupazione per quanto avvenuto durante le celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Secondo il sindacato, le denunce sono partite da un maresciallo dei Carabinieri, presente alla manifestazione, e avrebbero colpito dieci persone che stavano accompagnando il corteo con il noto canto antifascista.
«Un atto che fa male alla memoria collettiva e alla coscienza civile del Paese», ha dichiarato Giovanni D’Arcangelo, segretario provinciale della Cgil, sottolineando come “Bella Ciao” sia ormai riconosciuto a livello internazionale come simbolo di lotta contro l’oppressione e di resistenza ai regimi autoritari.
La Cgil ha ricordato inoltre il contributo dell’Arma dei Carabinieri durante la Resistenza, con oltre 2.735 caduti e 6.500 feriti: «Denunciare chi canta “Bella Ciao” è un’offesa anche al sacrificio di quei militari che lottarono per la libertà e la democrazia».
Il sindacato critica inoltre l’“invito alla sobrietà” rivolto in occasione della morte di Papa Francesco – notizia poi rivelatasi infondata – definendolo una “strumentalizzazione politica” utile solo a ridurre la portata simbolica della Festa della Liberazione.
«Serve ancora oggi testimonianza civile – conclude la Cgil – e per questo ci schieriamo al fianco dei dieci denunciati, offrendo loro tutela legale e sostegno pubblico».
L’episodio ha già acceso un ampio dibattito sui social media e tra le forze politiche, mentre si attende una presa di posizione ufficiale da parte dell’Arma dei Carabinieri e delle istituzioni locali. (Notizia rilevata da AGI).