La Capitaneria di Porto di Messina, in qualità di Autorità Marittima dello Stretto, ha emesso un’ordinanza che stabilisce limitazioni permanenti per un’area dello Stretto di Messina a causa della presenza di 29 ordigni bellici inesplosi sul fondale marino, rilevati tra il 15 febbraio e il 15 aprile 2025 durante un’indagine commissionata da Terna Rete Italia e condotta dalla nave NG WORKER della società Next Geosolutions.
Gli ordigni sono stati localizzati tra le acque antistanti Paradiso (Messina) e Bolano (Reggio Calabria), in una zona cruciale per la navigazione e i collegamenti sottomarini, come indicato nelle seguenti coordinate:
- Punto 1: Lat. 38°12.930’ N / Long. 015°34.542’ E
- Punto 2: Lat. 38°13.362’ N / Long. 015°34.542’ E
- Punto 3: Lat. 38°13.800’ N / Long. 015°35.736’ E
- Punto 4: Lat. 38°13.194’ N / Long. 015°37.236’ E
- Punto 5: Lat. 38°12.744’ N / Long. 015°37.218’ E
Le aree interessate ricadono all’interno della zona di precauzione N.2, della zona a traffico costiero A, e coinvolgono le corsie di navigazione in direzione Nord e Sud.
Articolo 1 – Divieti
A partire dalla data di pubblicazione dell’ordinanza (19 Maggio 2025), è fatto divieto permanente nella zona sopra indicata delle seguenti attività:
- Ancoraggio di qualsiasi tipo di imbarcazione;
- Immersioni subacquee, sia a scopo ricreativo che professionale;
- Pesca, ad eccezione della pesca tradizionale del pesce spada con arpione, consentita solo nelle zone dove non sussistono ulteriori divieti.
Articolo 2 – Sanzioni e responsabilità
Chiunque violi l’ordinanza:
- Sarà responsabile civilmente per danni a persone o cose;
- Potrà incorrere nelle sanzioni amministrative e penali previste da:
- Art. 53 del D.Lgs. n. 171/2005 (modificato dal D.Lgs. 229/2017) per unità da diporto;
- Articoli 1164, 1174, 1231 del Codice della Navigazione per le altre casistiche.